The Libertine

2005

PROLOGO

“Consentitemi di essere esplicito fin dall'inizio… non credo che vi piacerò… i signori proveranno invidia, e le signore disgusto. Non vi piacerò affatto, non vi piacerò ora e vi piacerò ancor meno in seguito... signore, un avvertimento: io sono pronto a tutto, in qualsiasi momento... e sia merito o demerito questo ora è difficile da dire. Tuttavia è certo che sono un libertino, continuerò a spassarmela e a provare ardenti passioni... non doletevene... vi arrecherebbe afflizione. Traete le conclusioni stando alla distanza a cui vi terreste se stessi per mettere la lingua sotto le vostre sottane... signori, non disperate... sono pronto a tutto! Sì, lo stesso avvertimento vale anche per voi, placate le vostre squallide erezioni perché quando avrete un amplesso vedrò di cosa sarete capaci, allora saprò se siete venuti in meno alle mie aspettative... vi auguro di fottere immaginando che la vostra amante segreta vi stia osservando di nascosto, di provare le stesse sensazioni che ho provato e che provo e chiedervi... era questo lo stesso brivido che sentiva lui!?avrà conosciuto qualcosa di più intenso!?o c'è un muro di disgrazia contro il quale tutti battiamo la testa in quel fulgido eterno momento... ?
Questo è tutto. Questo il mio prologo... nessuna rima e nessun decoro, non era quello che vi aspettavate spero...
Sono John Wilmot, il secondo conte di Rochester, e non ho alcuna intenzione di piacervi.”


"Non vi piacerò" questo il messaggio, la provocazione di John Wilmot, secondo conte di Rochester, sguardo dritto verso la camera in un’aurea quasi sepolcrale.

In una splendida ricostruzione d'epoca della Londra del XVI secolo, sotto la reggenza del Re Carlo II d’Inghilterra, il regista Laurence Dunmore mette in scena la vita di un uomo che vanta senza ritegno il suo libertinaggio, non solo sessuale ma anche e soprattutto artistico. Un uomo amato da molti e invidiato dai più che si abbandona all’alcool e al sesso, che si innamora perdutamente di un'attrice di teatro, ma a differenza delle altre donne della sua vita, non cerca di sedurla ma la aiuta a diventare la più grande attrice del suo tempo. Elizabeth Barry (interpretata da Samantha Morton) dopo essere diventata di fatto l’attrice più acclamata dal pubblico d’Inghilterra, tradisce John e lo abbandona al suo destino. Malato di sifilide, solo, latitante in seguito ad una condanna inflittagli dal Re Carlo(John MalKovich) per aver messo in ridicolo con uno spettacolo osceno l’intera corte, muore tra le braccia della moglie (Rosamunde Pike), libertino convertito grazie all’amore per Elizabeth Barry...

Non prima però di aver aiutato il re Carlo II, con un’apparizione improvvisa e clamorosa, ad ottenere i voti per mantenere il diritto di successione.

Detto questo, ciò che posso consigliarvi è solo una visione attenta e scrupolosa.

Adoro Johnny Depp e John Malkovich…ho amato l’interpretazione di Samantha Morton e il suo splendido personaggio. L’epoca è quella in cui avrei sempre voluto vivere; il teatro, la letteratura e l’amore, assoluti protagonisti delle sceneggiatura, sono le mie priorità nella vita.

Credo non ci sia bisogno di aggiungere altri commenti, perlomeno non di carattere tecnico o critico, perché l’aspetto “sentimentale” mi trascinerebbe comunque in affermazioni poco obiettive.

Dunque, affittate un dvd, sedetevi comodi su una poltrona di velluto grigio, magari davanti al caminetto acceso. Spegnete le luci e sorseggiando un buon vino rosso fate play…e buon divertimento!!!

EPILOGO:

“E così finalmente giace.
Il convertito sul punto di morte.
Il pio libertino.
Non avevo mezze misure, non è vero? Datemi del vino e
dopo l'ultima goccia getterò la bottiglia vuota nel mondo
Mostratemi Nostro
Signore in agonia e salirò sulla croce per togliergli i chiodi e metterli nei
miei panni Eccomi qua che m'allontano dal mondo a fatica sgocciolando la mia
saliva su una Bibbia.
Guardo in una cruna d'ago e vedo gli angeli danzare.

Ebbene?
Vi piaccio adesso?Vi piaccio adesso?Vi piaccio adesso?Vi piaccio adesso?”

Alice Garofalo

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